Flora: niente di generale e divulgativo,

02-01-2021 VOCE

[reference] a proposito del Diario di lettura di Flora per Ulysses

La tua impresa, dicevo, è geniale perchè questa scelta non ha 


 ma è una ricerca di efficacia personale, personalissima. L'esplorazione della lettura uscendo dalla mitica della lettura silenziosa personale intima cerebrale senza andare all'alienazione del reading della lettura in pubblico tutta rivolta questa ad una mitica introduzione al libro...disattivandolo.

Tu provi a spostare utilmente il problema, dal libro e dall'autore, direttamente al testo e all'ascolto dando loro corpo letteralmente, il tuo. Dai voce da te (al testo) e ascolti in video, ti sdoppi e così ti osservi, ma con vista costante sullo scritto, riproponendolo, tradotto e no, proponendone mappe e punti di riferimento e di ancoraggio con divagazioni anche di alleggerimento della tensione. Davanti alla tastiera, questo è il luogo!

Luogo giusto più che mai, joyciano, gioisiano, non solo per il lettore di germi ciois, chè la tastiera è il territorio depositato dei fonemi, scissi e ricomponibili nell'alfabeto tastato: è la combinatoria meravigliosa realizzata del digitale, il banco di lavoro del filologo * diffuso con lo scripting che rilancia la scrittura alfabetica, per il suo stesso tramite.

Se lavori al video e alla voce davanti alla tastiera dici qualcosa che è insieme sovratesto paratesto e sottotesto, insomma tutta ekphrasis ° dello scudo di Achille a Troia che si fissa nei videotesti: l'ipertesto che poi fissi come pagina sul tuo diario-di-bordo è (solo) un'àncora, eh, bentrovata al visitatore per entrare

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