In principio ea il verbo

"moriremo prendendo appunti " ennio flaiano cit.

 "moriremo prendendo appunti " ennio flaiano cit.
In principio era il verbo latino nitère, cioè “splendere, brillare”, con l’aggettivo corrispondente nitidus (brillante, lucente, nitido) dal quale derivano, in italiano, sia la voce dotta nitido sia quella, evolutasi dal volgarenetto. Le due parole sono sostanzialmente sinonime, anche se, nel netto, lo splendore del nitidus si manifesta anzitutto come pulito, oltre che in una chiarezza che si fa volentieri precisa, decisa e secca. Sarà netta, allora, la stanza che ho appena finito di pulire, ma anche la sagoma della nube in cielo, l’impressione di essere antipatico, ahimè, a tua mamma, la risposta inequivoca che do ad una domanda insidiosa, la vittoria per sei a zero a calcetto. Infine, un peso e un guadagno li definiamo “netti” quando sono puliti, ossia depurati da tutto ciò che non è fruibile (involucri, tasse, detrazioni, spese). E qui i tedeschi, come abbiamo visto, hanno deciso di imitarci. Ma perché mai, come contrario di netto, usano brutto invece che lordo? E soprattutto, perché, oltre a netto, hanno anche l’aggettivo nett, che non pare aver nulla a che fare con la pulizia dato che significa “gentile, carino, simpatico”?

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