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Tiro le somme? Beh, ad uno come me, che ha visto nascere Interet e trasformarsi progressivamente da un bellissimo ed eccitante esperimento ad una collaudata macchina commerciale per fare soldi, tutto questo profuma di “bei temi andati”. 

C’è dunque un sentimento di nostalgia, lo ammetto. Internet di una volta era pieno di tentativi e progetti, molti dei quali sono durati poco (come è nell’ordine delle cose), era comunque una fucina di idee e di creatività. C’era la meraviglia di questo nuovo strumento che muoveva la voglia di fare, di tentare, di immaginare. C’è anche il fermento e il friccichìo di una cosa nuova nuova. Vediamo come si evolve, se questo friccichìo assumerà nel tempo il sapore buono di una realtà amica, consolidata. 

Sperabilmente, lontana dei veleni di Twitter. Così ora questo fediverso (che può vantare già più di sei milioni di iscritti, tra l’altro) mi pare una boccata d’aria rispetto all’idea poco eccitante di passare l’esistenza nei soliti siti dando soldi ai soliti che di soldi ne hanno già in esubero. Già, i soldi. E come si finanziano questi siti? Beh è semplice, si finanziano con le donazioni degli utenti. Eticamente parlando, dopo un po’ che uno si trova bene in una istanza, su una piattaforma, forse anche solo una microdonazione tramite i siti appositi (segnalati su ogni istanza), può essere una buona idea. Anche qui si diventa parte attiva, non si viene sfruttati, si decide in autonomia chi e quanto finanziare: se si crede nella bontà di un progetto e si apprezza la dedizione di chi vi lavora, lasciare qualcosa viene naturale, come semplice moto di riconoscenza. Ecco, mi piace pensare che prendere familiarità con questo fediverso ed il suo modello decentralizzato, multipolare, può essere un inizio di quel moto di consapevolezza che tanto auspichiamo, per il quale c’è molto altro da scoprire rispetto al tanto pubblicizzato metaverso, e c’è tanto da crescere. Proviamo allora a percorrerla questa via, con la dovuta accortezza ma anche con un po’ di ingenua baldanza se vogliamo, perché ogni strada (piccola o grande) che non si snoda su panorami ormai consueti e già visti e rivisti, potrebbe riservarci alcune belle sorprese. – / 

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