Note

 antivirali. Questi, a differenza degli antinfiammatori che agiscono sui sintomi, interferiscono direttamente con la replicazione del virus. Allo stato attuale sono due quelli approvati per Covid-19: Nirmatrelvir + ritonavir (Paxlovid) e molnupiravir (Lagevrio). Entrambi questi farmaci, disponibili gratuitamente nel nostro Paese, hanno la caratteristica di bloccare quei meccanismi che Sars-Cov-2 mette in atto per riprodursi. Compito degli antivirali è dunque quello di evitare che il virus si replichi e per questa ragione prima si somministrano e migliori sono i risultati. Una somministrazione tardiva infatti, quando è passata la fase virale prima descritta, servirebbe a poco. Non a caso l'assunzione è indicata entro i primi 5 giorni dallo sviluppo dei sintomi.


L'ultimo studio in questione, pubblicato in agosto dal New England Journal of Medicine su un campione di oltre 100 mila persone, ha dimostrato che l'utilizzo precoce di Paxlovid riduce il rischio di ricovero e morte dell'80% negli individui al di sopra dei 65 anni. Al contrario, in quelli più giovani, l'effetto non è stato significativo. Un dato importante che indica chiaramente l'utilità degli antivirali nell'abbattere drasticamente il rischio di problemi gravi da Covid-19 nei più anziani.


Fondazione  Veronesi 

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