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    1. you Voti nella scuola di domani: dopo quarantanni, diciamo cinquanta; e dunque la scuola d'oggi. E giù pubblicazioni intervenute di corpose ricerche in merito, fastosi monumenti alla valutazione docimologica. Decenni di delirio autoassolutorio dei pedagoghi. 
    2. Mi ricorda uno degli incontri mitici con la Castelnuovo, ci andiamo in cinque pregustando l'evento. Nella sala di un falansterio sull'Aurelia a Roma centinaia di insegnanti a convegno, alla presidenza tre quattro nomi noti della pedagogia nazional-popolare, pubblico attento e caldo. Emma si prepara ad intervenire  con l'aiuto di assistenti di cui non ricordo il nome e  la sua coautrice del libro per il biennio delle superiori
    3.  e nelle more dell'attesa Giorgio, un serafico (al momento) insegnante di vaste prove, preso il microfono s'incarica di far presente al vasto uditorio che sulla Cattedra, al loro cospetto per così dire, siedono a discettare criticamente proprio i maggiori e illustri responsabili di questo impasse (Si scrive "impasse", si dice "empàs") in cui la scuola languiva e languisce nell'impotenza, concionando di voti, giudizi, sperimentazioni ed altre routines dottrinarie. Applausi nella sala e sorrisi sul palco per l'urbanità della contestazione, ma Emma ora è pronta, malgrado io la rallenti con le mie chiacchiere, e dunque si va ad incominciare. 
    4. Un'ora di scuola che scivola via in un amen e ci riconcilia col mondo, della scuola anche.  


Voti come se piovesse e avanti con gli esami, manco a dirlo.

"moriremo prendendo appunti " ennio flaiano cit.
youtube.com/@orazioconverso

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