Nella misura delle proprie

 Che il movimento di difesa della personalità umana, dei suoi bisogni piú elementari e dei suoi valori piú sacri, contro le minacce implicite in certi sviluppi del collettivismo, sia solo un capric cio o un egoismo di «< intellettuali », è falso; che i tremendo pericolo, da tutti noi denunciato, sia ine sistente, è pure falso, e la testimonianza non sospet ta di André Gide, appena tornato dall'U. R. S. S., lo prova. Gli intellettuali qui, come sempre, non sono che le avanguardie e gli strumenti premonitori di una minaccia che incombe su tutti, anche sui proletari (e gli attacchi di Friedmann a quelle che egli chiama le << utopie artigianali »>, miranti a dare al proletario d'oggi qualcosa di simile allo stile di vita ed alla gaiezza di spirito dell'antico artigiano, ne sono un indice eloquente). Se la difesa della personalità dalle minacce collettivistiche impegna soprattutto gli uomini che la natura ha piú dotato in tal senso, essi però combattono nell'interesse comune; non si potrà mai negare PROFETI D'OGGI che siano le minoranze creative a far progredire la civiltà, sicché la loro integrità e il loro rigoglio ridondano a vantaggio di tutti. ...ciascuno essendo cristiano piú o meno, nei limiti delle proprie forze morali: ma quell'ideale limite splendeva per tutti.


 Cosí è del libero sviluppo della propria personalità, per cui noi lottiamo: ciascuno andrà più o me no avanti, sarà re e demiurgo nella misura delle proprie forze; e ...

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