Glen Inagh e i Dodici Birilli
L'antico pannicello facciale irlandese, tesoro inestimabile di ricamo finissimo, attribuito a Salomone di Droma e a Manus Tomaltach og MacDonogh, autori del libro di Ballymote, fu allora esibito con cautela e suscitò prolungata ammirazione. Non cade qui il rilevare la leggendaria bellezza dei quattro angoli, il colmo dell'arte, laddove si può ben distinguere ciascuno dei quattro evangelisti che a sua volta presenta, a ognuno dei quattro maestri, il simbolo evangelico, lo scettro di quercia fossile, un puma del Nord America (un ben più nobile re degli animali rispetto all'analogo britanno, sia detto di passaggio), un vitello di Kerry e un'aurea aquila di Carrantuohill. Le scene raffigurate sul campo emuntorio, che rappresentavano le nostre antiche colline e fortilizi e cromlech e grianaln, e sedi di dottrina e pietre della maledizione sono di bellezza mirabile e le tinte sono delicate quanto lo erano al tempo in cui i minatori di Sligo lasciavan briglia sciolta alla loro fantasia artistica or è molti anni all'epoca dei Barmecidi. Glendalough, i deliziosi laghi di Killarney, le ruine di Clonmacnois l'abbazia di Cong, Glen Inagh e i Dodici Birilli, L'occhio d'Irlanda, Le Verdi Colline di Tallaght, Croagh Patrick, la distilleria della ditta Arthur Guinness Figlio e Soci (Società Anonima), le rive di Lough Neagh, la valletta di Ovoca, la torre d'Isolda l'obelisco di Mapas, l'ospedale di Sir Patrick Dun, il capo Clear la valle di Aherlow, il castello di Lynch la Scotch house, l'ospizio notturno comunale di Rathdown a Loughlinstown, la prigione di Tullamore, le rapide di Castleconnel, Kilballymacshonakill, la croce di Monasterboice, il Jurys Hotel, il Purgatorio di San Patrizio, il Salto del Salmone, il refettorio del collegio di Maynooth, la tana di Curley, i tre luoghi natali del primo duca di Wellington, la roccia di Cashel, la torbiera di Allen, i magazzini di Henry street, la grotta dl Fingal - tutte queste scene commoventi vi sono tuttora visibili a noi rese ancor più belle dai torrenti di dolore che sono passati sopra di esse e dalle ricche incrostazioni del tempo.
- Ci spinga un po' qua i bicchieri, faccio io. Di chi sono?
- Quello è mio, dice Joe, come disse il diavolo al poliziotto morto.
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