Borgese
Filippo Roubaix intellettuale piccolo borghese con le spine sue ambizionidiciamo napoleoniche da epigono ottocentesco ma gettato nel tra misti io del ventesimo secoloconosce la paura totale della guerra cui si intitola il miglior racconto di De Roberto e conosce la vergogna senza riparo per questo sentimento la sua e la malattia di chi si crede inadatto alla vita è impaziente di misurarsi con tutto perché non è sicuro della propria reazione vale a dire della propria identità né lo sarà mai dato che nel dopoguerra quando dovrebbe approdare appunto all' età matura si perde invece in un mondo dove i ruoli sembrano ormai dipendere da una sorta di roulette ideologica nero rosso rosso neroforse i contributi di Borgese sembrano troppi e quindi troppo dispersivi malgrado la coerenza di fondo del personaggio forse c'è davvero qualcosail rimedio abilmente eccessivo il velleitario in questo ex ragazzo di Polizzi generosa affamato di esperienze insofferente dei confinicerto Borgese non è versatile solo come critico come saggista abilissimo nel mettere erudizione giornalismo al servizio delle sue intuizioni esistenziali ma anche come scrittore di finzione che spazia dalla poesia romanzo dal racconto al teatro si potrebbe dire che il suo pregio e limiteè una duttilità da umanista sempre intelligente anche quando è più retoricamente italiano ma vale allora anche l' inverso se è vero che l' intuizione sfocia spesso nell' immagine troppo solenne scultore o nell' esortazione un poco astratta in poesie romanzi questa oratoria uniforme fa da collante ha un' ispirazione più frammentaria di quanto l' Autore vorrebbe evidenzia cioè la sua natura talentuose insiemeuna inclinazione esteticamente conservatrice ma diversoè il bilancio su un altro fronte perché gli orizzonti Borgese anni comprendono anche la politica dopo una giovinezza da temperato nazionalista cattolico Borgese si sposta via via supposizioniride liberaldemocratiche e cosmopolite come dimostra la sua attività diplomatica e giornalistica nel primo dopoguerra negli anni Trenta per non sottoporsi al giuramento fascista richiesto ai professori universitari decide di rimanere negli Stati Uniti dove sta tenendo una serie di corsi e qui elabora un progetto di Repubblica un ingorgo universale e Costituzione mondiale su cuicontinuerà a lavorare al ritorno in patria dopo il quarantacinque morirà settanta anni nel cinquantadue come il suo vecchio ex maestro Colucciail libro che condensa l' analisi Borges Diana della crisi europea eh Collina marcia del fascismo scritto in inglese è uscito nel trentasette negli USApoi nel quarantasei in Italia oggil' editore la nave di Teseo che sta meritoriamente riproponendo l' opera di Borgese ormai introvabile lo ristampa con una introduzione di Francesco mentre una postazione di Gandolfo Librizzi Nicoli è un saggio davvero eccezionale una sorta diinstant book che dura con la suaeloquenza più smagliante Borgeseci offre qui un quadro della storia italiana da Dante dal Rinascimento che sono i suoi termini costanti di paragone fino al Risorgimento al fascismo cioè letterariamente al Carducci a quel D' Annunzio amato in gioventù che dice
ricordiamo che l' allievo di Borgese Brancati guarito dal fascismo dirà in un epigramma che sotto il cuscino dei perdenti si trova spesso una copia del Principe di Machiavellicome in realtà politici osserva l' autore del gol via Benedetto Croce ha deriso i profeti inermi senza considerare che i banditi armati con crollano a loro volta ancora più stupidamente e qui evoca la mimesi come in quegli anni Simon's Baydopo avere teorizzato la politica pura con sottofondo che che li hanno quando questa politica arriva per davveroin realtà politiche Realpolitik ci osserva Borgese non l' accettano e d' altra parte nemmeno vogliono rinnegare la loro filosofia cito ancora se il fascismo anche se trionfante a tortoallora pure la filosofia di Machiavelli di Croce sbagliate del dovere del filosofo rinnegare l' apertamente riconoscendo il valore permanente di quei profeti inermi come Dante o Savonarola Mazzini o Wilson ma questa linea di condotta era antipatica Croce quanto gli sarebbe stata una sottomissione Mussolini egli le ha vinto le Vito entrambeprivando così il suo atteggiamento politico di tutta quell' efficacia che avrebbe avuto con un rinnovamento personale e passando invece molto lentamente a un liberalismo in un europeismo che faticosamente cercava di fare accordare con la sua filosofia precedentee aggrappandosi alla continuità dogmatica della sua personalità che non gli permetteva di ammettere che una volta in vita sua teoricamente o praticamente si era sbagliato ecco qui Borgese tocca un punto cruciale anziché tenere fermo il senso di una giustizia che non coincide con i fatti l' intellettuale moderno delle più varieformazioni geologiche crede di poter razionalizzare la storia non solo questo intellettuale afferma che se le cose stanno in un certo modo è necessario che siano così ma leva Lodi pleonastica tutti i processi rispetto ai quali sembra non si dia un' alternativaviene da chiedersi se siamo ancora a questo punto la risposta ai lettori e naturalmente agli osservatori della cultura politica italiana dunque il Consiglio di oggi a Giuseppe Antonio Borgese Golia Marcia del fascismo edito dalla nave di Teseo a risentirci venerdì prossimo
Commenti
Posta un commento