Bovary c'est moi 🐾
1990 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano Titolo originale dell'opera: Par les champs et par les grèves
🐌 vissuto qualche settimana sotto la pioggia e sotto il sole. Un abito da ballo non è mai stato concepito con una simile dedizione e, per quel che è certo, non è mai stato indossato con tanta disinvoltura.
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Il cannone rombava in onore del re, le guardie nazionali rigide nella loro divisa cominciavano ad alzare orgogliose il mento, e i lampionai della lista civica tiravano fuori le loro provviste di sego per le solennità della sera quando, dopo aver salutato i nostri amici Fritz e Luigi', siamo saliti in vettura. Chiusi gli sportelli, la belva di ferro ha sbuffato come un cavallo che scalpita, ed eccoci in viaggio.
Una volta, quando si andava da una città all'altra, in carrozza o in battello, si aveva il tempo di vedere qualcosa e di affrontare gli imprevisti: uno spostamento da Parigi a Rouen poteva fornire materiale sufficiente a un libro. Ho conosciuto gente che, in gioventù, ci ha impiegato almeno tre giorni. Il primo giorno, si andava a dormire a Pont-de-l'Arche; il secondo, a Meulan e si era tutti contenti se, il terzo, si era di ritorno a Parigi per l'ora di cena. Ho letto in una vecchia guida turistica della Francia edita verso la fine del regno di Enrico IV: "Per andare da Rouen a Dieppe, c'è una diligenza che parte tre volte alla settimana. Ci vuole un giorno di viaggio. Si pranza a Tôtes dove si fa una sosta di tre ore". Gli uomini che oggi fanno le guardie e le donnette che oggi chiacchierano in giardino, sanno solo per sentito dire quello che effettiva mente era una diligenza, col vetturino dalla giubba guarnita d'astrakan e i postiglioni in divisa che urlavano dall'alto, a cassetta, il loro squillante richiamo. Penseran no alla rotonda e all'imperiale, al cambio dei caval
1 Fritz e Luigi: Frédéric Baudry e Louis Bouilhet (n.d.a.).
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